Social Contest + Collab: Sì o No? Come sempre… Dipende da come lo fai.

Ultimo aggiornamento del 5 Settembre 2025

Negli ultimi anni abbiamo gestito oltre 3.000 campagne a premi per brand come Collistar, Barilla, VisionOttica, Pupa, AWLAB e molti altri.

Tra formati innovativi, chatbot e validazioni AI, una domanda ritorna sempre quando si parla di contest su Instagram:

“Ha senso coinvolgere un influencer o una pagina media per amplificare la campagna?”

Spoiler: sì, ma solo se la collab è fatta bene. Altrimenti rischi di buttare via budget, perdere il controllo della comunicazione e non ottenere i risultati che ti aspettavi.

Dopo migliaia di attivazioni gestite per i principali brand italiani e internazionali, abbiamo capito una cosa:
nelle collaborazioni, il dettaglio fa la differenza tra successo virale e flop silenzioso.

In questo post parliamo:

  • delle due tipologie di collaborazioni possibili
  • dei criteri per scegliere il talent giusto
  • degli errori più comuni da evitare
  • di casi reali da cui prendere ispirazione.

Due modelli di collaborazione

Quando un brand attiva un social contest in collaborazione con un talent, ci sono due strade possibili:

  1. Collab “passiva”

È il caso in cui il brand lancia la campagna, e il talent si limita a promuoverla, magari condividendo il post del contest o pubblicando un contenuto branded.

È una forma di amplificazione “da cassa di risonanza”: il pubblico del talent viene invitato a partecipare, ma il cuore dell’iniziativa resta in mano al brand.

  1. Collab “attiva”

Qui il talent è parte integrante del contest. Non solo comunica l’iniziativa, ma la vive e la interpreta, creando contenuti ad hoc, diventando un’estensione naturale del brand stesso.

È il caso, ad esempio, del recente social contest attivato da AWLAB con Rose Villain: 3 giorni di campagna esplosiva, migliaia di commenti, e in palio un meet & greet + un paio di adidas Superstar customizzate.

Il ruolo del talent

Il punto chiave è uno: non tutti i talent funzionano per i giveaway. Perché?

  • Alcuni sono entertainer: creano contenuti virali, fanno ridere, coinvolgono.
  • Altri sono influencer: portano vendite, lead, conversioni.

Nel mezzo, c’è il caos.

Un talent può essere amatissimo, ma non convertire nulla. Oppure, può parlare perfettamente alla sua community, ma non portare alcun valore a quella del brand.

Come scegliere il partner giusto?

Cerca un talent che:

  1. Sappia intrattenere e influenzare
  2. Produca contenuti rilevanti anche per la community del brand
  3. Abbia una fanbase in target con l’obiettivo del contest

Nota operativa importante:
I post devono essere pubblicati dal brand in collab con il talent (usando la funzione collaboration post di Instagram), per attivare correttamente le meccaniche di commento sia sul profilo del brand che su quello del talent.

Alcuni esempi di campagne che funzionano (replicabili)

AWLAB x Rose Villain – engagement altissimo in 3 giorni

awlPasta Garofalo / Insulti Luminosi – creatività pura, con UGC e commenti virali

QC Terme x Insanity Page – wellness, per colpire un target ampio

qctBancomat x Fantacalcio – community affiatata e alta partecipazione

 

Conclusioni

Le collab nei social contest non sono obbligatorie.

Ma quando vengono costruite bene, diventano la leva perfetta per far esplodere la reach, i follower e i lead raccolti.

Se sei un brand e stai pensando di attivare una campagna a premi, scegli il partner giusto.

Noi di Webing possiamo aiutarti a progettare tutto, con formati unici, meccaniche ad alte performance, e collab che funzionano davvero.

Contattaci per attivare un giveaway

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